GIORGIA MELONI E GLI STEP PER DIVENTARE PREMIER

SVOLTA EPOCALE NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA ITALIANA, FINALMENTE, DOPO SETTANTASEI ANNI, IL CAPO DEL GOVERNO SARÀ MOLTO PROBABILMENTE UNA DONNA

Giorgia Meloni - Le tappe per diventare Premier 

Giorgia Meloni riesce, con il suo carisma e portando avanti una brillante campagna elettorale, ad abbattere quelle insormontabili differenze di genere presenti ancora oggi nella politica italiana.

Determinata e caparbia ha cercato di capire le problematiche di un Paese da tempo inascoltato, promettendo agli  italiani con il programma "Pronti a risollevare l'Italia" composto da venticinque punti:

"Sostegno alla natalità e alla famiglia”; un "efficiente utilizzo di risorse Pnrr e fondi europei"; un "fisco più equo e difesa del potere d’acquisto degli italiani"; di "sostenere il sistema imprenditoriale italiano"; il "made in Italy e orgoglio italiano”; di "Sostenere la dignità del lavoro"; di dare "Largo ai giovani"; di "Rilanciare la scuola, l'università e la ricerca”; "Per un vero Stato sociale che non dimentichi nessuno"; "Il diritto a una vecchiaia serena"; "Una sanità al servizio della persona"; "A difesa della libertà e della dignità di ognuno"; "Cultura e bellezza, il nostro Rinascimento"; "Il turismo e la nostra crescita felice"; "Agroalimentare pilastro del sistema Italia"; "A difesa dell'ambiente e della natura"; "Energia pulita, sicura e a costi sostenibili"; di "Ripartire da investimenti e infrastrutture"; "Trasporti per un'Italia più veloce, più collegata, più smart"; "Sud opportunità di crescita per l'Italia"; di "Fermare l'immigrazione illegale e restituire sicurezza ai cittadini"; Una giustizia giusta e celere, per cittadini e imprese"; "Diamo Credito a famiglie e imprese"; "Presidenzialismo, stabilità di governo e Stato efficiente"; “Italia protagonista in Europa e nel mondo”.

La campagna elettorale che ha portato avanti è piaciuta molto agli italiani, ma anche la coerenza e la sua voglia di fare, infatti il suo partito FdI è stato quello più votato.
L'iter per la formazione del nuovo Governo, però, prevede alcuni passaggi.
Dopo le elezioni, per prima cosa si procede con la formazione del Parlamento.
La prima seduta delle Camere si svolgerà il 13 ottobre in cui si proclamano i vincitori e vengono eletti con scrutinio segreto i Presidenti di Camera e Senato.
Spetta poi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, convocare le consultazioni che potrebbero iniziare già il 17-18 ottobre. Se non ci sono grossi problemi, il Presidente della Repubblica conferisce l'incarico entro poche ore dalla conclusione delle consultazioni.

Infatti, l'Articolo 92 della Costituzione recita: "Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri."

A questo punto il Presidente del Consiglio incaricato, solitamente, accetta con riserva e conduce nuove consultazioni. Inizia, così, la formazione del nuovo Governo con la stesura di un programma e di una lista di Ministri. Se non ci sono intoppi le consultazioni terminano in uno o due giorni e il Presidente del Consiglio incaricato scioglie la riserva.
Il passo successivo è il giuramento del Presidente del Consiglio e dei Ministri al Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica che potrebbe avvenire già negli ultimi giorni di ottobre.

A tal proposito l'Articolo 93 della Costituzione recita: "Il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica."

Fatto questo, il nuovo Presidente del Consiglio incontra il Premier uscente a Palazzo Chigi, sede del Governo, per ricevere la campanella il cui suono dà inizio alla riunione del Consiglio dei Ministri. Da questo momento il Governo è ufficialmente operativo, ma manca un ultimo step per completare l'intero iter.
Il nuovo Premier, infatti, deve ottenere la fiducia delle due Camere, solo allora il Governo è nel pieno delle sue funzioni.

A normare quest'ultimo step c'è l'Articolo 94 della Costituzione: "Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione."

Commenti