Mark e l’isola misteriosa


Era una notte buia e tempestosa quando Mark, un dolcissimo bimbo di cinque anni, sognava fantastici mondi sotto le coperte. Aveva spesso ascoltato storie di avventure paurose, ed era completamente rapito da tutto ciò che non era realistico. Macchine del tempo, giganti e giganteschi animali, ma anche uomini minuscoli grandi quanto un palmo di una mano.                                                                              

                                                                                                                                               

Nel letto, quei suoi occhi grandi grigiastri si chiusero lentamente; Mark si trovò inaspettatamente su una zattera, con il mare agitato e una tempesta in arrivo. Con sé c'era Tommy, il suo peluche, che stranamente nel sogno era animato; gli parlava e lo abbracciava perchè aveva molta paura. Mark, invece, non era per niente impaurito. Aveva voglia di conoscere cose nuove e nulla lo avrebbe spaventato. Si aggrappò fortissimo al legno e cercò di resistere fino al mattino quando il mare si calmò. All'orizzonte un'isola. Alla vista di quel paradiso, il piccolo Mark fu subito euforico e svegliò il suo amico Tommy che nel frattempo si era addormentato. La sabbia era coloratissima e c'erano delle bellissime palme che l'abbellivano e creavano ombre sotto il sole cocente. Mangiarono banane e fecero castelli di sabbia. Corsero così tanto giocando e si inoltrarono nel bosco; una splendida cascata si mostrò davanti ai loro occhi e colsero l'occasione per bere l'acqua limpida e pulita di quel lago meraviglioso.                                     

                                                                                                                                                

Ad un tratto una soave voce femminile disse loro di bere una strana bibita di colore azzurro in un bicchiere piccolissimo posto su una roccia. Mark ne bevve un sorso, Tommy un altro sorso; "Wow, - disse il bambino - guarda ci sono dei folletti laggiù, sembrano dei puffi". Un tonfo lo interruppe. "Maark svegliaaa, - disse la mamma." Il bimbo si svegliò ma non vide l'ora di riaddormentarsi di nuovo per sognare ancora quel fantastico mondo.         

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