NORDIO E LE INTERCETTAZIONI

 Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, vuole limitare le intercettazioni ai casi di mafia e terrorismo

"Andremo avanti sino in fondo, non vacilleremo e non esiteremo. La rivoluzione copernicana sull'abuso delle intercettazioni è un punto fermo del nostro programma. Non si è mai inteso toccare le intercettazioni che riguardano il terrorismo, la mafia e ovviamente quei reati che sono satelliti di questi fenomeni perniciosi, ma se non interverremo radicalmente sugli abusi (...) cadremo veramente in una sorta di democrazia dimezzata, perchè la segretezza delle informazioni è l'altra faccia della nostra libertà" lo ha affermato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, giovedì 19 gennaio, alla Camera dove si è discusso il disegno di legge che modifica la riforma Cartabia. 

Nordio ha aggiunto: "spendiamo 200 milioni di euro all'anno in intercettazioni", dunque, ogni anno lo Stato spenderebbe 200 milioni di euro per intercettare le telefonate di 120mila persone sospettate. 

Ha cercato in seguito di far comprendere il suo pensiero elencando i tipi di intercettazioni presenti in Italia:

"Senza tediarvi con una lezione di procedura penale, ripeto però, sennò si rischia di parlare a vuoto, che le intercettazioni sono di tre tipi: il primo disposto dalla procura generale di Roma per garantire la sicurezza dello Stato. Si tratta di intercettazioni ultrasegrete, e nessuna di queste è mai uscita sui giornali, per la competenza di chi ne garantisce la sicurezza.
Esistono poi le intercettazioni preventive, autorizzate dai pm come impulso alle indagini nella ricerca della prova e per il sospetto su autori di reati molto gravi. Sono utilissime, avvengono sotto la vigilanza del pm, sono segrete, perché il pm è l'unico responsabile della gestione e del loro uso, restano in cassaforte, non sono diffuse perché si individuerebbe subito il magistrato che le ha disposte. Sono rilevantissime ed essenziali.
Esiste poi un terzo tipo di intercettazioni, quelle giudiziarie. Qui c'è il pasticcio colossale perché per fare la punta troppo aguzza, la punta stessa si è spezzata. Perché attraverso il passaggio da pm a giudice e con le perizie, le intercettazioni finiscono a conoscenza di persone che non hanno diritto di conoscerle, e su fatti che non hanno a che fare con il processo. Ecco l'abuso su cui sicuramente interverremo perché si tratta di notizie che diffamano l'onore privato dei cittadini".

Commenti

  1. Brava ....sintetica e precisa nell'individuazione della problematica. Z..

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